giovedì 6 dicembre 2007
BANDUS
E se tutti i cattivi sparissero? Se tutte le persone malvage, senza coscienza e rispetto per gli altri venissero portate via da un’onda anomala selettiva? L’ altra notte ho sognato qualcosa del genere, solo che lo tsunami portava via me. Ero ad un centinaio di metri dalla riva del mare, non so dove, stavo facendo delle fotografie al mare agitato, quando improvvisamente mi sono trovato di fronte un monte d’acqua alto dieci metri che avanzava velocemente. Ho cominciato a correre dalla parte opposta, anche se non sapevo esattamente cosa stavo facendo, se fosse giusto correre in quella direzione, non c’ erano alture su cui rifugiarsi, il terreno era maledettamente piatto, anzi, c’era una lieve depressione (altrimenti che incubo era?), per cui mi sono trovato travolto dall’acqua e trascinato via. Mi sono svegliato in tempo, prima di annegare intendo, con la gola secca. Strano, vero? Uno sogna che sta rischiando di annegare in un mare d’acqua e si sveglia all’asciutto, neanche minimamente sudato. Comunque mi sono alzato a bere ringraziando l’ "editore dei sogni" per avermi risparmiato la sensazione sicuramente sgradevole dei polmoni che si riempiono d’acqua e così via. Solo che mi chiedevo: perché io? Sono le tipiche domande che uno si pone alle tre di notte davanti al frigiorifero buio, perché da anni la lampadina si è fulminata e non ho mai trovato tempo e voglia di cambiarla. Conosco diverse persone che meriterebbero di essere trascinate via dallo tsunami e ben pochi le rimpiangerebbero. Ma sì, tutti i cattivi, i malvagi, i prepotenti, gli arroganti, gli antipatici supponenti, ladri, assassini, dittatori spazzati via in pochi secondi. Già. E poi? Che punti di riferimento avremo? Voglio dire che i cattivi, in fondo, servono a farci sentire buoni, è un meccanismo socio-psicologico ben noto, è quello che spiega come mai siamo così attratti dalla cronaca nera, dai fatti di sangue, dalle situazioni negative, ovviamente osservate a debita distanza. D’accordo, quando è troppo è troppo e, ad un certo punto, si innesca anche il rifiuto, tuttavia la storia negativa ci rassicura, in un certo senso, perché ci fa prenderer le distanze da quei personaggi e ci fa dire: ma io non sono e non sarò mai così. Ne siamo sicuri? Ovviamente no, come già detto in un altro post di pochi giorni fa. Solo che possiamo prendere le distanze da qualcosa di esistente, da un concetto che conosciamo, da una situazione che possiamo sperimentare e rappresentare, se questa non si verifica non ne potremo riconoscere i connotati e quindi nemmeno ci potremo definire buoni in mancanza dei cattivi. Con chi ci potremmo mettere in relazione? La felicità è un mondo di buoni? Neache per sogno! Un mondo un po’ meno crudele è da millenni l’auspicio di molti, ma temo che non sarà possibile, la differenza tra il passato e il presente è che il nostro destino oggi è in mano a molte meno persone rispetto a qualche secolo fa, il mondo è più piccolo, più affollato, più controllato e controllabile, basta la follia di un paio di idioti per scatenare l’inferno. E di idioti, in giro, ce n’è più di un paio.